domenica 26 agosto 2012

La comunità Skinhead quartese prende le distanze dai fatti violenti accaduti alla Marina

Nella notte tra il 25 ed il 26 agosto la Marina, quartiere storico di Cagliari, è stata messa a soqquadro da un gruppetto di esagitati, i quali hanno derubato un ambulante, pestato un senzatetto, divelto cassonetti della nettezza urbana e danneggiato le auto in sosta. La stampa ha subito additato questi delinquenti come skinhead solo per il loro taglio di capelli e perché hanno preso di mira un senzatetto (complimenti a questi "professionisti dell'informazione"...).
Pronta è arrivata la replica della comunità skinhead quartese che, tramite il suo portavoce Ciko, ha diramato il seguente comunicato:
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A nome dell'unica comunità skinhead quartese, prendo le distanze dai fatti successi nella notte tra il 25 e il 26 agosto 2012 nel quartiere Marina a Cagliari.
Voglio precisare che per essere skinhead non basta avere i capelli corti e gli stivali. I comportamenti attribuiti ai due ragazzi arrestati non sono contemplati nello stile di vita dei membri della comunità quartese skinhead.
Noi skinhead siamo lavoratori e il furto non è pratica diffusa nel nostro ambiente, anche se da sempre i media e la televisione ci dipingono come energumeni stupidi, inumani e incapaci di esprimersi e comportarsi in maniera civile.
Per quanto riguarda percosse e atti di vandalismo, è sicuramente facile definire "skinhead" coloro che hanno i capelli corti e percuotono senzatetto e/o immigrati e danneggiano automobili in sosta. E' effettivamente un luogo comune diffuso.
Ma si tratta, purtroppo, di fatti all'ordine del giorno nell'hinterland di Cagliari, in cui tutta la popolazione, noi compresi, avverte la necessità di una maggiore sicurezza. Spero che si possa porre fine ai pregiudizi che riguardano il mondo skinhead, che, come in questo caso, sono privi di fondamento.
Non conosciamo gli elementi che si sarebbero resi protagonisti di quei fatti. Pertanto, non fanno parte dell'unica comunità skinhead quartese e ne prendiamo le distanze, escludendo categoricamente, nel contempo, visti i fatti che gli vengono contestati, che si tratti di skinhead.
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